Domani pomeriggio, alle 17, si terrà presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana la conferenza stampa di chiusura della missione in Italia del consorzio Media Freedom Rapid Response iniziata lunedì mattina. L’iniziativa promossa dall’Osservatorio Balcani Caucaso insieme ad Articolo 21 e Fnsi ha avuto come obiettivo un’indagine conoscitiva sull’agibilità dell’informazione in Italia. Tra le tappe più importanti l’incontro con il comitato contro i cronisti minacciati della Commissione parlamentare antimafia e la visita in Campania, dove si è svolta una riunione on line presso la polizia municipale di Arzano alla presenza dei colleghi sotto scorta e in collegamento on line della vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourova. Quest’ultima ha annunciato una sua visita ai giornalisti di Napoli e Caserta. L’incontro è iniziato con una tappa fondamentale nell’ala del Palazzo delle Arti di Napoli che ospita la Méhari verde di Giancarlo Siani ucciso dalla camorra perché era un cronista rigoroso e divenuto troppo scomodo. La storia di Siani e il valore simbolico di quella macchina nonché il prezzo pagato dalla Campania in termini di vittime innocenti di camorra è stata illustrata alla delegazione del MFRR dal segretario generale della Fondazione Polis, Enrico Tedesco. A seguire una vera e propria “audizione” di tre giornalisti vittime di minacce, ossia Luciana Esposito, Mimmo Rubio e Marlena Natale, questi ultimi due sotto scorta per il loro lavoro di inchiesta. L’incontro, cui ha preso parte la vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourova, si è tenuto presso la sede della polizia municipale di Arzano, alla presenza del comandante Biagio Chiariello, anch’egli sotto scorta da alcune settimane per via delle minacce esplicite pervenute da clan locali. Tutte le testimonianze hanno sottolineato il legame che c’è tra il loro racconto di cronaca e un territorio difficile quali sono le province di Caserta e Napoli, dove la camorra sta rialzando la testa. I giornalisti sotto scorta Rubio e Natale hanno riferito di come la loro via sia professionale che personale sia profondamente cambiata da quando è stata decisa la protezione. Tutti hanno chiesto che le condizioni del lavoro giornalistico in Campania vengano poste all’attenzione di tutta la Commissione Europea e che intervengano riforme legislative contro le querele temerarie che sono l’altra faccia dura delle minacce ai giornalisti. Nel suo intervento il comandante Chiariello ha auspicato che vi siano verifiche efficaci anche sulla buona informazione poiché spesso i boss “utilizzano” blog e siti amici per distorcere la cronaca o addirittura per screditare funzionari e giornalisti che fanno il loro lavoro nel rispetto dell’etica e della legge. La vicepresidente Jourova, oltre ad esprimere la propria solidarietà personale e istituzionale ha detto che vuole effettuare una visita in Campania a breve e nel frattempo ha illustrato le due azioni che saranno attuate a livello europeo entro l’estate. La prima riguarda una direttiva anti slapp e la seconda una nuova legge europea sulla libertà di informazione. La delegazione in serata è stata ricevuta dalla cooperativa Nco di Casal di Principe, uno dei modelli di presa di coscienza civica della lotta alla camorra e di riuso dei beni confiscati. Gli appuntamenti in Campania sono stati coordinati dal SUGC (Sindacato unitario giornalisti della Campania), in collaborazione con il festival “Imbavagliati”. Tra i presenti la giornalista e direttrice artistica Désirée Klain (portavoce per la Campania di Articolo21), Graziella Di Mambro, responsabile legalità dell’associazione per la libertà di stampa ed Enrico Tedesco della Fondazione Polis.